Come uscire dalla crisi provocata dal coronavirus
Coronavirus: come uscire dalla crisi? In questo momento senza precedenti della storia italiana e mondiale l’economia del nostro Paese è in ginocchio. Abbiamo vissuto momenti di vero terrore negli ultimi mesi e la situazione è decisamente allarmante. Si parla infatti di recessione e non solo nazionale ma europea e mondiale. Gli stati e i governi (tra cui anche quello italiano, ovviamente) stanno però lavorando sodo per cercare delle strategie valide per contenere il più possibile l’avvenire di un tale e funesto futuro. Andiamo per gradi però, facendo un piccolo e generale cappello introduttivo su che cosa si intende, in genere, per stato di crisi aziendale per poi cercare di scoprire come il nostro governo sta cercando di risolvere nello specifico questa crisi senza precedenti.
Crisi aziendale: cos’è
Come sappiamo dai nostri numerosi e precedenti articoli, per crisi aziendale si intende generalmente un momento di difficoltà dell’azienda di tale entità da poter comprometterne l’esistenza (in gergo “business continuity”), e rappresenta, per questo motivo, un momento cruciale a livello strategico, visto che le decisioni prese in questo periodo segneranno con molta probabilità le sorti dell’azienda.
La crisi del corona virus e le azioni già intraprese
Come sarà chiaro ormai a tutti, quella del Coronavirus è una crisi senza precedenti che sta mettendo in ginocchio tutti, ma proprio tutti, anche le aziende più solide. E’ una crisi prima di tutto sanitaria ma anche economica e finanziaria. Il Coronavirus infatti ha obbligato il nostro Paese a bloccare quasi del tutto la sua operatività, ad eccezione di quei servizi ed industrie ritenuti essenziali dal governo come i servizi postali e le aziende di produzione agroalimentare.
Il nostro governo si è ovviamente messo subito al lavoro per varare le prime misure contenitive soprattutto nei riguardi delle aziende anche se, come è facile intuire, non ha certo vita facile considerando il già di per sé grosso debito pubblico che la nostra nazione si porta dietro da anni. Ad ogni modo, le principali misure intraprese a favore delle imprese, ne abbiamo già parlato, sono la Cassa integrazione guadagni straordinaria (la cosiddetta CIGS – per approfondimento si legga qui – ) e il mandato di ferie forzate ( approfondimento qui). E’ chiaro a tutti però che queste misure non bastano e non possono bastare per far fronte a livello nazionale ad una crisi di così grande portata; sembra infatti che l’Italia debba reperire sul mercato la somma di ben 300 miliardi per anche solo pensare di riuscire a salvarsi da una recessione che sembra quasi certa.
Come uscire dalla crisi creata dal Coronavirus
La crisi imposta dal Coronavirus ha portato a quello che in economia viene chiamato “shock di offerta”. Per shock di offerta si intende il peggioramento della capacità di un Paese di produrre, proprio quello che sta succedendo in Italia (ed in altri Paesi) a causa dell’emergenza sanitaria che ha imposto il blocco della produzione di alcune parti della nostra economia.
Come per la sanità anche per l’economia si sta cercando di mitigare lo shock d’offerta diluendolo nel tempo e tra tutti i soggetti della popolazione italiana. I modi per farlo sono principalmente due: l’utilizzo del risparmio e l’indebitamento. Al momento, quella più plausibile è la seconda, ovvero l’indebitamento. A conferma di quanto appena detto ci sono non solo le misure adottate dal Governo nell’ultimo dei mille decreti scritti in questo periodo funesto, ma anche le azioni che stanno intraprendendo le banche centrali le quali stanno appunto varando interventi atti a fornire liquidità alle banche nazioni e quindi, di conseguenza, alle imprese e famiglie in difficoltà. La scelta di aumentare l’indebitamento del nostro Paese ha però non pochi risvolti critici e la cautela stessa che il Governo sta mettendo nella calibrazione degli interventi ne è una prova inconfutabile. Il Governo infatti, dilazionando nel tempo gli interventi e rassicurando che, se dovesse essere necessario, altri provvedimenti verranno presi nel prossimo futuro, altro non fa che portare avanti una strategia atta a contenere il rischio del verificarsi di una crisi anche finanziaria (e non più quindi solo sanitaria ed economica). Non ci rimane che attendere quindi, e sperare che il Governo, in congiunzione all’Europa e ai mercati, trovi la strategia più adeguata per risollevare l’economia della nostra nazione.
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