Tesi universitaria e Coronavirus: le novità
Anche la tesi universitaria non ha mancato di essere modificata dal Coronavirus. Questo virus infatti ha messo a soqquadro le nostre vite su tutti i piani, da quelli del lavoro a quelli personali e di studio. Il mondo è fermo, in stallo, e in questa incertezza l’unica cosa da fare è cercare di ripensare e riorganizzare le modalità attraverso cui viviamo, lavoriamo e studiamo appunto. Andiamo per gradi però, ricapitolando cosa si intenda per tesi universitaria per poi capire come il Coronavirus ha impattato questo settore e quali siano le novità più salienti al riguardo.
Tesi universitaria: cos’è
Difficile non sapere cosa sia una tesi universitaria. Questa infatti, che sia triennale o magistrale, solitamente è il momento più importante nel percorso di studi di ogni studente universitario dal momento che ne sancisce il termine e che rappresenta, quindi, un po’ la resa dei conti di tutto quello che si è imparato durante gli anni.
Quando si parla di tesi universitaria si fa riferimento ad un documento redatto dallo studente (solo dopo averne concordato l’argomento base con il relatore, ovvero il docente della determinata disciplina in cui si è scelto di laurearsi) al termine del proprio percorso di studi universitari per ottenere il titolo di Dottore. Questo documento, la cui stesura può essere paragonabile a quella di un piccolo libro, può avere natura compilativa o sperimentale (per un approfondimento su tale differenza si veda qui), a seconda di come lo studente decide di affrontare ed approfondire la tematica concordata con il relatore, e consiste nel sostenere, appunto, una determinata tesi, ovvero argomentare dettagliatamente tutto il percorso che, da una serie di ipotesi di partenza, conduce ad una serie di conclusioni finali. E’ evidente quindi come questo documento sia di un’importanza fondamentale per lo studente che voglia dimostrare di essere in grado di produrre un contributo scientifico (e/o professionale) su un argomento riguardante una delle discipline studiate durante il proprio percorso di studi. E’ per questo motivo che spesso gli studenti dedicano a questo tipo di elaborato una gran parte del loro tempo ed i loro più grandi sforzi; impegnandosi per redigere appunto un documento che si attenga il più possibile alle ferree regole strutturali (per approfondire riguardo all’importanza della struttura di una tesi universitaria si legga qui) senza però perdere in unicità.
Coronavirus e gli effetti sulle tesi universitarie
Come accennato all’inizio dell’articolo il Coronavirus, comportando le ormai note conseguenze limitative dei più minimi spostamenti, ha intaccato tutti gli aspetti delle nostre vite: non solo quindi gli aspetti lavorativi ma anche quelli personali e formativi. A causa delle limitazioni imposte dal Governo per cercare di limitare la diffusione del virus infatti, anche le università si sono viste interrompere la loro regolare attività ed hanno dovuto cercare di reagire il più possibile in maniera tempestiva. Il corpo docenti così come quello studentesco si è dovuto adattare alla situazione mettendo in piedi (ed il più velocemente possibile) una formula didattica mai sperimentata prima d’ora: la didattica online. Ed è così che molti studenti si sono ritrovati a fare lezione online ma non solo, coloro i quali avevano in programma la discussione della tesi nello scorso mese di Marzo hanno dovuto sostenerla allo stesso modo, Niente aula gremita di parenti ed amici quindi, così come nessuna stretta di mano con la commissione a fine discussione
Coronavirus e tesi universitaria: le novità
Dopo un primo periodo iniziale in cui appunto le tesi sono state discusse online, il Governo si mosso per far in modo che la discussione delle stesse venisse slittata ad una data futura in cui, con molte probabilità sarà possibile laurearsi in maniera normale. Nel decreto di metà marzo il Governo ha infatti stabilito che, a differenza di lezioni ed esami, i quali continueranno a svolgersi per via telematica almeno fino al 4 di maggio (salvo proroghe), le discussioni delle tesi relative all’anno accademico 2018/2019 e previste per Marzo ed Aprile slittano a Giugno, più specificatamente a partire dal 15 del mese, permettendo quindi a tali studenti di essere considerati ancora “in corso” e di essere esonerati dal pagamento della retta annuale. Una novità non del tutto negativa questa quindi, specialmente per chi è rimasto indietro nella redazione dell’elaborato.
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