Le piccole e medie imprese e la pianificazione strategica
La pianificazione di tipo strategico è un’attività essenziale per ogni azienda ma soprattutto lo è per le piccole e medie imprese, nonostante la maggior parte di queste pensi che tale processo sia un’attività riservata solo alle grandi aziende, in quanto generalmente la scomparsa di piccole e grandi realtà economiche è dovuta non tanto al caso e all’imponderabile ma a scelte strategiche rivelatesi sbagliate nonostante abbiano avuto anche una buona esecuzione. Per capire bene in cosa consiste il processo di pianificazione strategica, però, è necessario prima analizzarne la definizione così come conoscere e studiare attentamente tutti gli strumenti necessari a mettere in moto tale processo
La definizione di pianificazione strategica nelle PMI
Per le PMI è essenziale impostare una strategia in grado di definire con un sufficiente livello di dettaglio la direzione che l’impresa deve seguire. Questo perché, contrariamente a quanto si può erroneamente pensare, la strategia non corrisponde all’efficacia ed efficienza economica. Avere una gestione efficace ed efficiente, infatti, è sì fondamentale ma non basta ad assicurare il successo per l’impresa in quanto rappresenta solo la capacità dell’azienda di fare meglio le attività che similmente svolgono anche i concorrenti. L’impostazione corretta di una strategia per la propria impresa così come del relativo piano di azione, consente agli imprenditori di capire quali risorse acquisire all’esterno e quali invece curare con estrema attenzione all’interno dell’ambiente aziendale. Il processo formalizzato attraverso cui si definisce e si realizza una determinata strategia viene definito pianificazione strategica il quale, per sua natura, apporta non pochi (e spesso non considerati) benefici alle PMI.
Il processo di pianificazione strategica
Per poter mettere in pratica un efficace processo di pianificazione strategica sono necessari degli specifici strumenti, ognuno in grado di evidenziare e valutare parametri diversi. Questi strumenti sono stati ampiamente trattati e descritti in un nostro precedente articolo tecnico ma per comodità vengono qui nuovamente elencati. Gli strumenti in oggetto sono: l’Analisi di Porter, le mappe strategiche, la SWOT Analysis, il modello Business Canvas, l’analisi Pestel e il quadro strategico.
Il processo di pianificazione strategica può risultare proibitivo e difficile nel caso si tenti di imporre una metodologia tipica delle grandi aziende ma per fortuna può anche essere semplificato rendendo la sua applicazione più facile anche per le PMI. Semplificando il processo quindi, si hanno 5 fasi:
- analisi strategica
In questa fase si utilizzano strumenti qualitativi per comprendere la situazione attuale interna, sia in termini di risultati ottenuti che di risorse, e quella esterna, in termini di mercato, settore, concorrenti tecnologia ecc. (possono essere utilizzati sia l’analisi SWOT, sia quella di Pestel che di Porter) e strumenti quantitativi per comprendere invece le determinanti della situazione economico-finanziaria (analisi di bilancio, degli strumenti di controllo di gestione, dei rischi aziendali). L’obiettivo è comprendere la strategia in atto. i risultati che finora ha conseguito e il contesto in cui l’azienda opera. - sviluppo della strategia
definizione di: missione, valori e visione aziendali (ovvero si definisce il come e il dove si intende competere). Solo una volta individuati questi sarà infatti possibile rispondere alla domanda “come competere al meglio?” - individuazione obiettivi ed iniziative
In questa fase non solo si identificano gli obiettivi e le iniziative strategiche, ma anche le modalità ed i parametri di misurazione avendo cura di predisporre anche i relativi programmi di azione. In questa come nella precedente fase è importante anche fare previsioni future ed immaginare come possibili elementi negativi potrebbero influenzare o meno il raggiungimento degli obiettivi strategici - allineamento dell’organizzazione
esposizione e spiegazione della strategia a tutti i livelli gerarchici aziendali così da poter sfruttare anche il fattore motivazionale delle risorse umane. Nelle PMI soprattutto, dove spesso la tentazione di coordinare le attività mediante interazione personale è molto forte, è opportuno sfruttare invece semplici tecniche di project management per evitare possibili problemi - definizione delle attività operative
Fase finale in cui si passa all’impostazione delle attività di miglioramento dei processi necessari al raggiungimento del successo partendo dalle ormai definite priorità strategiche. Se, ad esempio, la priorità strategica dell’impresa è quella di crescere aumentando la fedeltà dei clienti, allora sarà necessario intervenire su tutti i processi a stretto contatto con la gestione del cliente
Al termine del processo di pianificazione strategica si produce un documento chiamato “Piano strategico aziendale” o più comunemente Business Plan. Una volta redatto il piano è necessario poi predisporre momenti di controllo, valutazione e apprendimento, come ad esempio l’organizzazione periodica di riunioni per la verifica del raggiungimento (o meno) di quanto stabilito nel piano così da poter agire tempestivamente qualora si verifichino eventi problematici. Per effettuare invece un effettivo controllo sul Piano è necessario definire prima i parametri di misurazione, come la Balanced Scorecard che traduce la strategia e la missione aziendale in un sistema di misurazione delle performance consentendo quindi di collegare, in una relazione di causa-effetto, la strategia con i risultati. Il tutto analizzando questi ultimi sotto 4 diverse prospettive: quella economico-finanziaria, quella del cliente, quella dei processi aziendali e quella dell’apprendimento e crescita.
Infine, oltre a verificare i risultati in divenire, è necessario sottoporre a continui test la strategia deliberata attraverso periodici incontri tra imprenditore e gruppo dirigente di moda da apportare gli opportuni cambiamenti e correzioni.
In conclusione, è evidente quindi come molte siano le azioni da intraprendere per portare a termine un efficace processo di pianificazione strategica per cui, dal momento che nelle PMI spesso mancano le competenze per la redazione di un corretto Business Plan, spesso si rende necessaria la presenza di risorse esterne in grado di coadiuvare il lavoro.
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