Analisi introduttiva allo strumento dei Social Network
Anche se li usiamo ogni giorno, per comprendere i social network è opportuno fare un’analisi su come si sono sviluppati così da aver chiaro le caratteristiche e le funzionalità di questo usatissimo strumento. Ovviamente per far questo è necessario andare per gradi, partendo da una breve definizione di tale strumento per poi studiarne le basi e percorrerne l’evoluzione così da comprendere i problemi che scaturiscono dall’uso degli stessi. Ad esempio, una cosa fondamentale da sapere quando si usano questo tipo di strumenti, è che la loro crescente diffusione comporta problemi nella tutela del diritto d’autore e di privacy (ovvero protezione dei dati sensibili degli utenti). Questo perché, fornendo le preferenze degli utenti (spesso senza che questi ne siano a conoscenza), questi mezzi diventano di conseguenza strumenti avanzati di marketing personalizzato e di digital branding.
I social network: cosa sono e che caratteristiche hanno
I social network (in italiano reti sociali) sono reti, appunto, sviluppatesi su internet come gratuiti ed interattivi. Qui gli utenti possono confrontarsi con un pubblico vasto creando comunità virtuali dove condividere contenuti di vario genere. Sono reti ai cui vertici ci sono individui o gruppi di persone e che costituiscono legami e svariate forme di interazione sociale tra gli individui. Tali forme di interazione possono essere a titolo d’amicizia, ma anche professionale o riguardare lo scambio di beni e servizi così come di denaro, modalità di comunicazione o altro ancora. In altre parole una rete sociale consiste in un qualsiasi gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami sociali analizzati dalla cosiddetta sociometria (social network analysis), mentre un servizio di rete sociale (anche questo comunemente chiamato social network) è un servizio internet, fruibile mediante browser o applicazioni mobili per la gestione dei rapporti sociali che consente la comunicazione e condivisione per mezzi testuali o multimediali.
I social network hanno delle caratteristiche specifiche e particolari:
- le relazioni effettuate sono ubique e veloci (dal momento che potenzialmente possono esserlo ovunque, tra chiunque, ed in qualsiasi momento). Grazie a questa caratteristica si può eliminare le barriere spazio-temporali tipiche delle relazioni umane se non intermediate da piattaforme internet.
- rilevano sia l’omofilia, ovvero la connessione che intercorre tra persone con caratteristiche simili, sia l’influenza reciproca che le persone interconnesse hanno l’una con l’altra (a titolo individuale o in ambito di organizzazioni)
- distinguono i servizi in base alla tipologia di relazioni cui sono orientati (ad esempio, amicali, lavorative o pubbliche) oppure in base al formato delle comunicazioni che prevedono (testi, immagini o musica)
- servizio offerto a titolo gratuito dal momento che la remunerazione sta nelle inserzioni di pubblicità online
L’evoluzione dei social network e la loro relazione con i social media
I social network, che come appena spiegato sono reti ai cui vertici ci sono individui o gruppi di persone e che costituiscono legami e svariate forme di interazione sociale tra gli individui, si rifanno alla concezione base di network stesso. Ed i network, nella loro rappresentazione più elementare, altro non sono che un insieme di punti (vertici o nodi) collegati da linee (lati). Internet, ad esempio è un caso rappresentativo di network virtuale così come esistono network in fisica in biologia o nelle scienze sociali. Internet, quindi, non è altro che una rete sociale che identifica e riunisce comunità virtuali che condividono idee, attitudini, risorse, preferenze, comportamenti, necessità, rischi ed altre caratteristiche che non dipendono per forza dalla vicinanza (o lontananza) geografica ed il concetto di network, come si applica ad internet, si applica anche ai social network i quali altro non fanno che collegare tra di loro diversi soggetti. Come sappiamo questo tipo di servizi sono nati alla fine degli anni ‘90 del secolo scorso diventando subito popolarissimi (nel giro di un decennio) ma la teoria del network su cui si basano è ben più datata e si rifà alla teoria dei grafi, nati questi nell’ambito della geometria topologica intorno al 1736 e che esprime un’architettura di nodi ottenuta collegando diversi punti tra loro. Nell’interpretare le connessioni tra i diversi nodi si denota l’importanza non tanto della distanza tra gli stessi ma piuttosto le caratteristiche delle interrelazioni, a cominciare dall’intensità. In altre parole i network cercano di spiegare come un insieme di elementi isolati possa essere trasformato in gruppi e comunità attraverso dei modelli di interazione (es. le piattaforme informatiche su internet).
Il concetto di social network si interseca e si sovrappone anche al concetto di social media definiti da Kaplan e Haenlein come “un gruppo di applicazioni basate sul web e costruite sui paradigmi (tecnologici ed ideologici) del web 2.0 che permettono lo scambio e la creazione di contenuti generati dagli utenti”. Secondo gli stessi esistono 6 diversi tipi di social media e sono:
- blog e microblog (es. twitter)
- siti di social networking (es. facebook)
- mondi virtuali di gioco (es. world of craft)
- mondi virtuali e sociali (es. secondlife)
- progetti collaborativi (es. wikipedia)
- content communities (es. youtube)
Oltre alle elencate categorie sono oggi altrettanto diffuse le chat (whatsapp) e servizi di messaggistica, oramai considerati social network a tutti gli effetti. Questo perché negli ultimi anni la diffusione sia di internet che dei social network e dei cosiddetti smartphone è cresciuta esponenzialmente, sia a livello nazionale che internazionale. Dalla ricerca Digital in Italia 2018 è emerso infatti non solo che in Italia, il tempo medio giornaliero passato su social media (fisso e mobile) è di 1 ora e 53 minuti contro invece le 3 ore di televisione, ma anche che su una popolazione mondiale di 7,593 miliardi di abitanti ci sono:
- 4,021 miliardi utenti di internet (penetrazione del 53% mondiale e 73% italiana)
- 3,196 miliardi di utenti attivi sui social media (penetrazione del 42% mondiale e 57% italiana)
- 5,135 miliardi di utenti mobile (penetrazione del 68% mondiale e 83% italiana)
- 2,958 miliardi di utenti attivi sui social media da mobile (penetrazione del 39% mondiale e 51% italiana)
I social network e le problematiche col diritto d’autore e con la privacy
Il fatto che la rete si sia evoluta a tal punto da accentuare sempre di più l’interattività tra gli utenti, coinvolgendoli come produttori di contenuti, crea criticità su svariati piani, in primo luogo su quello del diritto ed in particolare nei settori della proprietà intellettuale e della concorrenza. Ad esempio, il ruolo che influencer e fake news possono avere sulle scelte d’acquisto dei consumatori e sul corretto svolgimento della concorrenza sul mercato, fa sì che vengano considerate attività economiche a tutti gli effetti (anche se svolte da soggetti non imprenditori che cercano di promuoversi come possibili veicoli di pubblicità, sia questa positiva o negativa).
Altre problematiche emergono anche in riferimento al diritto d’autore e della privacy, oltre che a fenomeni di cyberbullismo e diffamazione, anche questo principalmente a causa della sempre maggior condivisione dei contenuti da parte degli utenti. La libera condivisione (free sharing) di file musicali, video culturali ecc, lede infatti, seppur in via astratta, le norme del diritto d’autore per le opere d’ingegno. La casistica giurisprudenziale al riguardo va man mano ampliandosi (diritto d’autore, diffamazione, ingiuria, stalking, furto d’identità e profili falsi ecc.) dal momento che questi strumenti consentono una fruizione contemporanea di un’enorme quantità di informazioni (immagini, opere – artistiche, musicali, letterarie – video, foto, registrazioni vocali e così via) cosa che dà adito al crearsi di un’altra importante criticità: la privacy. La tutela della privacy e dell’anonimato (fino al diritto all’oblio), così come la richiesta di una maggior trasparenza al riguardo, sono criticità per cui gli strumenti in oggetto non sono ancora sufficienti (così come non sono sufficienti le implementazioni di architetture IT) e il motivo principale è che la giurisprudenza, e la sua regolamentazione, si trova ad inseguire una realtà sempre in divenire tecnologico e che finisce per superare gli assetti normativi facendoli risultare largamente inadeguati.
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