Come funzionano i licenziamenti in una start-up innovativa
Tutti sappiamo che le start-up innovative sono un modello societario del tutto particolare e, come tale, possiedono una serie di caratteristiche uniche che le contraddistinguono dalle tipologie di imprese ordinarie. Sono detentrici di agevolazioni fiscali, ad esempio, e anche per le assunzioni e i licenziamenti non sono da meno.
Non perdiamo altro tempo, quindi, e andiamo ad approfondire l’aspetto dei licenziamenti nelle start-up innovative, ovviamente ricapitolando, prima, che cosa s’intende quando si nomina questo tipo di impresa.
Start-up innovativa: cos’è
Le start-up innovative sono sulla bocca di tutti già da prima del Covid-19, per cui è sicuramente superfluo, ma comunque necessario, dire che queste aziende sono conosciute per il loro specifico modello di business, focalizzato sullo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e/o servizi ad alto valore tecnologico.
Ovviamente, però, questo non è il solo criterio che contraddistingue le start-up innovative. Per essere considerate tali devono anche sottostare a una serie di requisiti, come quello di avere un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e che almeno il 15% del maggiore tra quest’ultimo e i costi sia imputabile a spese di ricerca e sviluppo (per tutti gli altri requisiti necessari si veda qui).
Bene, adesso che abbiamo rinfrescato la memoria con i concetti base che stanno dietro a una start-up innovativa, possiamo esplorare il funzionamento del meccanismo dei licenziamenti.
Start-up innovativa: come funzionano i licenziamenti
Per capire come funzionano i licenziamenti per una start-up innovativa dobbiamo fare ancora un piccolo passo indietro e analizzare le opportunità e benefici che la legge le fornisce in tema di assunzioni.
La cosa più degna di nota, a tale proposito, è il fatto che, per un contratto a tempo determinato, la start-up non solo è esonerata dall’imporre le regole del contratto “ordinario” per quanto riguarda i rinnovi e le proroghe, ma può anche remunerare il dipendente, per il solo ammontare della parte variabile della retribuzione, con strumenti finanziari partecipativi esenti da imposte e contributi.
Detto questo, poi, i licenziamenti in sé sono gestiti come quelli di qualsiasi altro contratto ordinario, ovvero possono essere portati a termine, da parte del datore di lavoro, solo in 3 casi:
- per giustificato motivo oggettivo
- per giustificato motivo soggettivo
- per giusta causa.
Come è chiaro dalle parole utilizzate il licenziamento deve essere sempre giustificato, ovvero avere una buona ragione, che può essere di tipo oggettivo, ovvero per ragioni inerenti l’attività produttiva, l’organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento della stessa, di tipo soggettivo, nel caso in cui il dipendente abbia inadempiuto più volte agli obblighi contrattuali, e per giusta causa, ovvero quando si verifica un evento (o causa) che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto. Quest’ultimo è infatti chiamato anche “licenziamento in tronco”, proprio perché vede l’interruzione immediata del rapporto di lavoro, cosa che invece è mantenuta nel caso del motivo soggettivo, dopo il dipendente ottiene un preavviso.
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Bene, quanto detto rappresenta una panoramica introduttiva al funzionamento dei licenziamenti per una una start-up innovativa. Se ci fossero ulteriori dubbi o quesiti al riguardo, non esitate a contattarci! Il nostro staff sarà più che lieto di rispondere ad ogni domanda.
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